Aleph Keplero III rosso, 1978 – 1998,
mecca e tecnica mista su tavola,
cm 152 x 152 x 5.
Si tratta di un lavoro composto da quattordici fogli di polistirene sovrapposti e fissati con 72 chiodi di alluminio a sezione quadrata su una tavola preparata a mecca. La sovrapposizione produce un perimetro a 40 punte che corrisponde a un disegno dell’astronomo e matematico tedesco Johannes von Kepler, meglio noto in italiano come Giovanni Keplero. I 72 chiodi sono disposti a quinconce a partire da un centro a cui si affianca una “banda rossa” SPAZIO X TEMPO, segno caratteristico di tutta l’opera di Bagnoli a partire dal 1975.
La forma di Aleph ha origine dall’invito composto da Bagnoli, e costituito da 64 fogli di carta, in occasione della mostra 1/3? nella casa di Mariangela De Gaetano a Roma nel 1976. L’invito era destinato a otto persone che a loro volta avrebbero dovuto invitarne altre otto. Nella mostra c’era una serie di carte disposte casualmente, che, fissate una sopra l’altra, contenevano un unico disegno.
Il titolo ha come riferimento il testo Aleph di Jorge Luis Borges, in cui lo scrittore descrive l’Aleph come “una piccola sfera cangiante”, che tuttavia conteneva l’infinità dello spazio cosmico, “senza che la vastità ne soffrisse”.