Marco Bagnoli, Topkapi

Topkapi, Milano, 1974,

fotografia ritoccata a inchiostro,
cm 18 x 24.

Fotografia di Sandro Chia.

La fotografia fu scattata da Sandro Chia nello studio di Remo Salvadori in via Corio a Milano, e riprende l’artista inginocchiato davanti all’immagine di una zebra proiettata su fogli attaccati alla parete. La fotografia è ritoccata con un breve tratto a partire dal punto di contatto della matita impugnata dall’artista con il disegno.

Il titolo deriva dal Museo di Topkapi a Istanbul dove è conservato il diamante Spoonmaker celebre per i suoi riflessi, che allude a[…] l’infinita potenzialità luminosa dell’arte [, e diventa] strumento di mediazione pura e punto di partenza di una riflessione sul transito fra visibile e invisibile, tra oggetto concreto e suo significato simbolico. / Per Bagnoli il vedere e il rappresentare implicano un senso teorico e filosofico, per cui l’immagine è sempre elaborazione di un pensiero che fa riferimento a una conoscenza dei sensi e di sé, e l’artefatto, che può assumere diverse manifestazioni linguistiche […], ne è una sintesi essenziale.
Germano Celant, Senza affrettare risposte su Marco Bagnoli, inedito, 2018, p. 10.

L’opera è pubblicata nel cat. 10e Biennale de Paris, 1977, p. 79, a cui tuttavia Bagnoli non prende parte, essendo stato rifiutato il suo primo progetto e non avendo ricevuto alcuna risposta alla sua successiva proposta:

Signor George Boudaille
Delegato Generale alla
BIENNALE DE PARIS
11, rue de Berryer
75008    P A R I S

Gentile Signore,
in riferimento alla Vostra del 12 ottobre 1976, mi sento molto onorato della cura che avete preso con la mia documentazione e mi rincresce che per ora non possiate formarVi un giudizio. D’altra parte anch’io mi sono lungamente preoccupato nella stesura, di quanto possibile avrebbe potuto essere più chiara l’informazione che ne avreste ricevuta.
Questa è la domanda aperta sulla quale si svolge la mia attuale risposta.
In quanto alle diapositive a colori (24 x 36) che mi richiedete, non posso inviarVene di più recenti di quelle che avete ricevuto le quali già riguardavano il mio ultimo lavoro pubblicato. Non posso neppure privarmi di quelle con le quali attualmente lavoro, né copiarle in così breve tempo, per cui purtroppo dovrete basarVi sulla fiducia di questo testo scritto.
Il mio progetto d’azione potrebbe riguardare un perimetro relativamente piccolo (24 x 36) di una camera che allestisse una visitazione alquanto familiare di eroi del nostro tempo, non per questo attuali. Questa vivificazione, se non mi sbaglio nel termine, errore peraltro trascurabile, in quanto ogni lavoro presuppone almeno la durata della stesura e questa è un processo già in atto data la vostra attenzione, essa dicevo, può essere considerata una apologia americana, e qui è più chiaro il riferimento odiosamente filosofico a Blake, ma anche a K. quale personaggio innominato e padrone assoluto alla lettera!
Mi riferisco alla permanenza in America di Einstein e la camera che richiedo dovrebbe consentire un esperimento inusitato, un confronto psichico con la relatività, anzi col suo passaggio al generale.
Certo è che per un’aderenza a questo confronto, prenderemo in considerazione nella letteratura della fisica, soprattutto l’oscillazione della particella tra due pareti di una scatola in modo tale che sia consentita la verifica di un caso puro attraverso un’esperienza ripetibile.
Credo che il progetto sia adesso giunto a una soddisfacente chiarezza, almeno nell’esposizione o diciamo che siamo appena giunti a un caso limite del quale ci compiaciamo e la cui certezza e purezza rimandiamo come dimostrazione all’esperimento che Voi potrete consentire.
Sinceramente.
Marco Bagnoli
MARCO BAGNOLI
Via Corio, MILANO – ITALIA

Topkapi è esposta in Apertura Atelier Marco Bagnoli, Montelupo Fiorentino, dal 5 maggio 2017.