Baricentro, 1975,
fotografia su tavola
cm 18 x 24.
Marco Bagnoli / Spazio x Tempo, c/o Remo Salvadori, Via Pace 19, 21 marzo, Milano 1975.
Fotografia di Carlo Cantini.
La fotografia riprende un’azione compiuta dall’artista nella sua prima personale, organizzata da Paola Betti, Marco Bagnoli / Spazio x Tempo c/o Remo Salvadori, via Pace 19, Milano, 21 marzo.
“ […] il concetto di baricentro […] è molto importante nelle opere di Bagnoli. Con esso si afferma una impossibilità a raggiungere o a mantenere al centro un’assialità assoluta, o zenitale, poiché vi è una continua declinazione rispetto ad essa. Si può parlare di continue attrazioni e repulsioni, di forze centripete e centrifughe sempre e contemporaneamente in azione nella ricerca di una quiete, e che mantengono a limite un movimento. […]
Bagnoli ha introdotto quel concetto di intervallo minimo che contrae il tempo nell’immaginario e lo rende congruente alle coordinate spaziali. ‘Né il punto nello spazio né l’istante del tempo in cui qualcosa accade hanno realtà fisica’ ha scritto Einstein ‘ma soltanto l’evento in sé stesso’.
Se si può affermare un’adesione di Bagnoli alla concezione di uno spaziotempo relativistico, egli non rinuncia a riconoscere in esso il suo carattere epocale e a trarne le conseguenze. La declinazione a limite in cui si colloca l’evento comporta la perdita di un’assialità che altre epoche avevano di volta in volta invece ritenuta come propria. Se ne riconosce oggi, dalla nuova posizione che la nostra epoca ha assunto, la relatività.
Ma, relatività rispetto a che cosa? Certamente rispetto a quell’assenza di un asse assoluto che ora si afferma e che, elevandosi, la visione illuminista ha rivelato. Ossia l’asse del nostro tempo, e da questo punto di vista quello di ogni altro, è costituito proprio da quell’assenza. Il centro in cui s’innesta l’asse nella ruota è vuoto, al suo posto non vi è nulla. Questo nulla è un pozzo di possibilità, ossia laddove ogni possibilità si annulla, e pertanto fonte di ogni possibile. Infatti, come nella teoria della relatività, ogni evento trascina ora con sé il tempo della propria origine o il rispecchiamento in quella mancanza di origine.”
Fulvio Salvadori, Spazio x Tempo, in cat: Marco Bagnoli. Centre National d’Art Contemporain de Grenoble, 1991, pp. 38-39.