Chi sei tu, lo stesso sono io, 1989 – 2007,
ferro, legno trattato, ceramica, fibra di vetro,
cm. 500 x 380 x 380.
IO X TE Paesaggio / 2, Villa La Magia, Quarrata 2007.
“[…] il passo successivo è la mongolfiera che racchiude nel suo profilo a goccia sia il cono della vista che la sfera della visione. Rappresenta un nuovo punto di vista dall’alto: e allora un’altra possibilità di osservare la realtà coadiuvata da un movimento che porge una spazialità altrimenti solo immaginabile.”
Katalin Mollek Burmeister, Incontri, in: cat. Marco Bagnoli, 2007, p. 18.
La mongolfiera come icona e come forma attraversa gran parte delle opere di Marco Bagnoli a partire dal 1984 con Albe of Zonsopgangen, l’evento datosi nella pianura di Laren a cura della Stichting De Appel di Amsterdam, durante il quale al sorgere del sole del 7 aprile di quell’anno una mongolfiera si alzava in volo. La mongolfiera da forma a una struttura che si ripeterà molte volte nell’opera dell’artista nel corso di oltre venticinque anni, manifestandosi per la prima volta nella mostra L’anello mancante alla catena che non c’è nella Sala Ottagonale della Fortezza da Basso a Firenze nel 1989.
All’alba del 7 settembre 1984 Marco Bagnoli aveva fatto volare un pallone aerostatico colorato di rosso nella brughiera di Laren, a circa 35 km da Amsterdam. A terra l’artista aveva costruito un terrapieno in forma di doppio profilo: quello maschile, che allude all’Oriente, simbolizzato dalla testa di Shiva ripresa dalla statua che lo rappresenta e che si trova nella grotta del tempio di Elephanta, e quello femminile, che allude all’Occidente, e che riprende il disegno del Ritratto di Isabella d’Este di Leonardo da Vinci, a cui non seguì il dipinto, databile al 1500 e attualmente conservato al Louvre di Parigi.
Chi sei tu, lo stesso sono io è in Apertura Atelier Marco Bagnoli, Montelupo Fiorentino, dal 5 maggio 2017 a febbraio 2018.