Il Giardino degli Specchi, 2020,
34 parabole in vetro specchiante di cui 13 di cm 27 ø, 10 di cm 34 ø, 3 di cm 40 ø , 5 di cm 50 ø, 3 di cm 70 ø; retino autoadesivo; proiezione luminosa su parete di cm 10,7 x m 5,46.
Galleria Christian Stein, Milano, 2022.
Quest’opera sorge nell’immaginario dell’artista nel 2010 grazie a un viaggio in Iran e nella sua prima concezione è ideata per il Giardino del Padiglione Italiano di Auroville (India). Là piante circondavano una fontana posta nel centro, mentre nel giardino per Isfahan (Iran) saranno vasi sonori a sostituire le piante.
Nella realizzazione per la Galleria Christian Stein, parabole specchianti e bande rosse diventano elementi costituenti del Giardino, in un lento avvicinarsi a una dimensione illuminante.
L’opera si relaziona quindi allo spazio circostante basandosi “[…] non più su un sistema metrico e oggettuale, ma sul ‘secondo-luce’, entità di misurazione veramente contemporanea”.
Germano Celant, Senza affrettare risposte su Marco Bagnoli, in: Marco Bagnoli, Skira, 2018, p. 19.